Il 26 luglio 2023 si è svolto a Reggio Calabria un incontro pubblico organizzato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte per informare e coinvolgere nel progetto LIFE MILVUS vari gruppi di interesse del territorio.
L’incontro, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, ha permesso di parlare del programma di reintroduzione del nibbio reale in corso nel PNA e di affrontare una serie di aspetti legati alla sua conservazione ed al suo ruolo ecologico.
L’evento è stato introdotto e coordinato dalla Prof.ssa Virna Fasone e dal Direttore del Dipartimento di Agraria Giovanni Enrico Agosteo ed ha visto il contributo del Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Leo Autelitano.
Un primo intervento, effettuato dal project manager del progetto LIFE MILVUS Anna Cenerini, ha presentato la specie e fornito informazioni sulla distribuzione e sullo stato di conservazione a livello europeo ed italiano. Ha, inoltre, puntato l’attenzione sull’importante ruolo ecologico del nibbio reale che, oltre a tenere sotto controllo in maniera naturale le popolazioni di roditori e corvidi, con la sua dieta principalmente basata su animali morti “ripulisce” l’ambiente ed evita la diffusione di zoonosi.
La metodologia impiegata per la reintroduzione del nibbio reale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte è stata descritta da Luca Pelle, Responsabile del progetto LIFE MILVUS, che ha anche illustrato le azioni sinergiche che vengono messe in atto per favorire la specie, che comprendono gli interventi di isolamento delle linee elettriche a media tensione ad opera di E-Distribuzione S.p.A., per mitigare il rischio di elettrocuzione, il supporto mediante il rifornimento di punti di alimentazione e le attività di sensibilizzazione e informazione della popolazione.
Guido Ceccolini, Presidente dell’Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati, ha spiegato l’importante ruolo svolto dai punti di alimentazione per il nibbio reale nell’ambito dei programmi di reintroduzione e ripopolamento. L’attivazione di queste piccole strutture favorisce l’insediamento dei nibbi reali ed il loro successo riproduttivo, attrae e supporta individui in migrazione e svernamento e costituisce un elemento di grande attrattiva turistica, offrendo la possibilità di osservare con facilità questo magnifico rapace.
Il Dott. Alessandro Andreotti, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, ha affrontato il problema dell’avvelenamento della fauna selvatica e analizzato le molte sostanze tossiche che possono determinare un grave impatto sulle popolazioni di rapaci, dai rodenticidi impiegati per eliminare i roditori, agli antinfiammatori ad uso veterinario, ai fitofarmaci, al piombo contenuto nelle munizioni da caccia.
Particolare attenzione è stata dedicata, in un intervento di Anna Cenerini, al fenomeno dell’uso illegale di bocconi ed esche avvelenati, una delle minacce più gravi per la biodiversità a livello europeo alla quale il nibbio reale è particolarmente esposto. La specie, infatti, può morire sia perché individua e si ciba eventuali bocconi sparsi sul terreno che per il fatto di alimentarsi di animali morti o moribondi per aver ingerito veleno (compresi i roditori avvelenati dai rodenticidi utilizzati legalmente). Per prevenire e contrastare questa temibile minaccia operano in Italia le Unità Cinofile Antiveleno del CUFA Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, che collaborano anche al progetto LIFE MILVUS effettuando ispezioni periodiche di controllo nel territorio del Parco.
La partecipazione del pubblico è stata attenta ed interessata, con numerose domande indirizzate ai relatori.
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