La Corsica si estende su di una superficie di 8.700 kmq che ne fa la quarta isola più grande del Mediterraneo, sviluppata soprattutto in lunghezza: 183 km da Capo Corso, a nord, a Capo Pertusato, a sud, contro 83 km di larghezza. E' caratterizzata da una dorsale montuosa disposta da nord-ovest a sud-est che origina un territorio aspro e montuoso, con numerosi rilievi che si innalzano a breve distanza dal mare raggiungendo altitudini elevate: oltre 100 montagne superano i 2.000 metri di altitudine (la cima più alta è il Monte Cinto, 2.706 metri s.l.m.)
La formazione della Corsica e la sua collocazione geografica spiegano non solo le sue caratteristiche geomorfologiche ma anche la sua componente biotica.
Più di 20 milioni di anni fa la placca sardo-corsa si staccò lentamente, in circa 5 milioni di anni, dall'arco montuoso che collegava i Pirenei alle Alpi per collocarsi nella posizione attuale. I movimenti tettonici di collisione e subduzione delle placche continentali dell'Europa e dell'Africa modellarono, quindi, l'Isola e portarono alla formazione delle montagne.
L'interno della Corsica
In balia di questi sconvolgimenti geologici e del cambiamento delle condizioni climatiche, la distanza tra la Corsica e il continente è variata. 6 milioni di anni fa il Mediterraneo era un mare chiuso ed in parte prosciugato e, per almeno 1 milione di anni, ciò rese possibile la formazione di un passaggio "asciutto" tra la Corsica e la penisola italiana.
Successivamente, nel Quaternario (tra 2,6 e 1,5 milioni di anni fa), le ere glaciali determinarono un abbassamento del livello del Mediterraneo di circa 150 m che portò alla formazione di una superficie emersa compresa tra la Corsica, la Sardegna, le isole toscane e l'Italia; questo evento spiega in gran parte l'origine della fauna e della flora dell'Isola e le loro somiglianze con le specie presenti in Sardegna e sulle isole del Tirreno.
Dal punto di vista geologico la Corsica è suddivisa in quattro grandi zone:
- la "zona cristallina", caratterizzata da graniti, che occupa la parte occidentale della Corsica, da Isula Rossa a nord a Sulinzara a sud, e forma le montagne di Tenda e Agriate (si tratta di rocce derivanti dalla placca africana);
- la "zona metamorfica", caratterizzata da scisti, che si estende da Cap Corse fino a sud della Castagniccia e prende anche il nome di "Corse alpine";
- la "depressione centrale", che si estende da Ostriconi a Sulinzara passando per Corti;
- i terreni sedimentari costituiti da suoli alluvionali, che si estendono nella pianura orientale (da Bastia a Ventiseri) ed in alcuni bacini (San Fiurenzu, Aiacciu, Prupià, Bunifaziu).
Le rocce calcaree sono limitate alle regioni di San Fiurenzu e Bunifaziu ed a qualche settore della parte centrale dell'Isola.
La spiaggia di Ostriconi, nella Corsica nord-occidentale
Caratterizzata da un clima mediterraneo, la Corsica è coperta per gran parte da foreste. Alle quote più elevate prevalgono boscaglie di tipo subalpino con ontano verde (Alnus viridis), ginepro (Juniperus communis var. saxatilis), acero di monte (Acer pseudoplatanus) e boschetti di betulla bianca (Betula pendula).
Più in basso crescono foreste di abete bianco (Abies alba) e faggio (Fagus sylvatica), lungo i versanti esposti a nord, e foreste a pino corso (Pinus nigra subsp. laricio), nei versanti esposti a sud, alle quali succedono foreste di leccio (Quercus ilex) e sughera (Quercus suber) scendendo di quota.
A quote medie si distribuiscono foreste miste di latifoglie nelle quali sono prevalenti la roverella (Quercus pubescens), la rovere (Quercus petraea), il carpino nero (Ostrya carpinifolia), l'ontano napoletano (Alnus cordata). Non mancano estese foreste di pino marittimo (Pinus pinaster) e castagneti (Castanea sativa).
Assai interessante è il popolamento di anfibi dell'Isola, che comprende specie endemiche quali il discoglosso corso (Discoglossus montalentii), la salamandra corsa (Salamandra corsica) ed il tritone corso (Euproctus montanus). Tra i rettili si segnalano l'algiroide di Fitzinger (Algyroides fitzingeri) e la lucertola tirrenica (Podarcis tiliguerta), entrambi endemismi sardo-corsi.
L'inventario degli uccelli della Corsica conta 135 specie nidificanti, tra le quali sei specie di uccelli marini e 24 occasionali. Tre specie sono scomparse come nidificanti negli anni '60 del XX secolo: l'aquila di mare (Haliaeetus albicilla), il gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala) e la berta minore del Mediterraneo (Puffinus yelkouan).
Quasi un quarto delle specie di uccelli non marini regolarmente nidificanti in Corsica (23%) hanno caratteristiche morfologiche peculiari. Il picchio muratore còrso (Sitta whiteheadi) è l'unica specie strettamente endemica della Corsica ma altri 22 taxa hanno particolarità morfologiche, cromatiche o ecologiche che li differenziano dalle forme nominali. Le caratteristiche di questi uccelli sono spesso condivise con le stesse specie presenti in Sardegna e, in parte, anche nell'arcipelago toscano e nelle Isole Baleari o addirittura in alcune aree della penisola italiana, della penisola iberica e del Nord Africa.
Per quanto concerne i mammiferi è opportuno menzionare due specie che l'ampia copertura boschiva consente di accogliere: il muflone (Ovis aries musimon) ed il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), sottospecie endemica che è tornata a popolare la Corsica grazie alla reintroduzione effettuata a partire dal 1985 con individui provenienti dalla Sardegna.
Il progetto LIFE MILVUS si svilupperà in Corsica e, in maniera particolare, nella parte centro-nord occidentale dell'Isola, nella Valle del Regino (regione della Balagne) e nella regione di Ajaccio.
La Valle del Regino scorre incassata tra montagne che superano i 1.000 di altezza per poi sboccare sulla costa; è collocata nella zona cristallina dell'Isola e dominata per il 90% da porfido granitico al quale si intervallano aree con sedimenti quaternari, rocce sedimentarie e formazioni metamorfiche. Una significativa porzione del territorio è occupata da pascoli e da oliveti.
Uno scorcio della Balagne
La Valle del Regino è diventata una IBA (Important Bird and Biodiversity Area) nei primi anni '90 per la significativa densità di coppie di nibbio reale (Milvus milvus) e per la presenza di altre specie elencate nell'Allegato I della Direttiva Uccelli. Tra di esse si segnalano il succiacapre (Caprimulgus europaeus), che vanta una densità eccezionale di 1-4 coppie per kmq, la tottavilla (Lullula arborea), l'averla piccola (Lanius collurio) e l'averla capirossa (Lanius senator), anch'essa con densità rimarcabili. Il nibbio reale nidifica nell'area con la densità di coppie più elevata nota in un ambiente insulare. La pastorizia e l'agricoltura semi intensiva favoriscono questa specie così come altre specie di uccelli elencati nell'Allegato I e ne spiegano le significative densità. L'area di Ajaccio, che si caratterizza per l'ampio golfo che costituisce l'insenatura più profonda delle quattro della Corsica occidentale, è circondato da colline di modesta altitudine. Il paesaggio mostra morbidi rilievi e vallate che scendono sino alla costa. Solo la costa frastagliata di Capu di Muru, all'ingresso meridionale del Golfo, si distingue per il suo ambiente selvaggio e inaccessibile. L'area è frutto del rimodellamento dell'uomo e vi si estendono boschi, frutteti, macchia ed aree agricole, queste ultime diffuse soprattutto nelle aree pianeggianti. Questo bel mosaico di ambienti tende a contrarsi a causa dell'espansione della periferia di Ajaccio e dello sviluppo urbanistico costiero. La regione di Ajaccio ospita molte coppie di nibbio reale e diverse coppie di falco pellegrino (Falco peregrinus) e di aquila reale (Aquila chrysaetos).
Le campagne dell'area di Ajaccio
Le colline dell'area di Ajaccio
La macchia mediterranea distribuita lungo la zona costiera ospita la magnanina sarda (Sylvia sarda) e la magnanina (S. undata). Gli isolotti marini accolgono alcune coppie di falco pescatore (Pandion haliaetus), specie che ha qui i nidi più meridionali della Corsica, il marangone da ciuffo del Mediterraneo (Phalacrocorax aristotelis desmaresti) ed il gabbiano còrso (Ichthyaetus audouinii), con l'unica colonia stabile della Francia.
Fonti: Status of the Red Kite in France: results of the 2008 national survey (Pinaud et al., 2009); Bilan d’Activités 2016 (CEN-Corse); Listes rouges régionales UICN des oiseaux nicheurs, des reptiles et des amphibiens de Corse (Linossier J., 2016 - CEN-Corse).